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Narco Influencers: Lavaggio di Denaro sui Social

  • Writer: Alessia Camoirano Bruges
    Alessia Camoirano Bruges
  • Feb 12
  • 3 min read

Il 9 dicembre 2024 è una giornata come le altre a Culiacán, Sinaloa, quando, improvvisamente, dal cielo iniziano a cadere volantini. I classici narcovolantini, utilizzati dai narcotrafficanti per comunicare con i cittadini. La gente li guarda, ci sono foto di facce importanti, influencer e cantanti, apparentemente non legate al narcotraffico, come il rapper Peso Pluma. O così sembra. I volantini accusano gli influencer non solo di fare propaganda e collaborare con i cartelli, ma anche di riciclare il denaro dei cartelli. Non a caso, tre di questi influencer sono stati assassinati e altri sono scappati lontano dal Messico.




Foto di influencer in Messico accusati di collaborare con cartelli
Narcovolantino - Messico

Ma da dove arriva questa scelta di usare gli influencer e cosa ci dice del crimine organizzato?

Viviamo in un mondo sempre più digitale, e così le nuove generazioni di narcos si adattano, evolvono e non restano indietro. Hanno capito che i social media possono essere sfruttati a loro favore, non solo per fare propaganda, ma anche per riciclare e lavare il denaro.


Questo significa prendere soldi guadagnati illegalmente, come quelli ottenuti dal traffico di droga, e farli sembrare legittimi. Come? Finanziando influencer e facendo sembrare che stiano guadagnando soldi onestamente, quando in realtà quei guadagni provengono da attività illecite. Così, quei soldi 'sporchi' vengono reinvestiti nel sistema economico come se fossero guadagni da pubblicità.


Se prima i narcotrafficanti utilizzavano solo discoteche, casinò, hotel e ristoranti per riciclare denaro, oggi possiamo aggiungere anche gli influencer.


Ma perché scegliere proprio gli influencer? La risposta sta nell'incredibile potere che i social media esercitano oggi. Con migliaia di seguaci, chiunque possa influenzare l'opinione pubblica diventa una risorsa preziosa per i cartelli. E non è solo una questione di pubblicità: è un modo perfetto per far passare soldi illeciti attraverso il sistema, senza che nessuno se ne accorga.


Il modo per farlo è semplice: mettendo soldi nei loro canali, finanziando produzioni faraoniche e gonfiando numeri con visualizzazioni e like falsi. In cambio, una fetta dei guadagni che dichiarano finisce nelle tasche dei cartelli, che riciclano il denaro sporco attraverso pubblicità, contratti e donazioni. Essendo che questi guadagni sono difficili da tracciare e dipendono da algoritmi che cambiano continuamente, è difficile capire cosa ci sia davvero dietro quei soldi. Le sponsorizzazioni e i ricavi sono la maschera perfetta per nascondere l’origine illecita di quei fondi, che non sono tracciabili.


Ecco un altro esempio concreto: un influencer fa una live su TikTok, e i suoi fan possono mandare regali. Ma tra i suoi fan, però, ci sono anche account di criminali che inviano regali all'influencer. L’influencer poi converte quei regali digitali (soldi sporchi) in denaro vero, poi dà i soldi al cartello e si tiene una parte. È ancora più facile quando si fanno piccole transazioni da diversi bot in un arco di tempo ampio, così diventano ancora meno tracciabili.


Tutto questo può accadere anche con le collaborazioni pubblicitarie con influencer. Il criminale ha dei soldi guadagnati illegalmente e vuole farli sembrare puliti. Per farlo, paga un influencer per pubblicizzare un prodotto, anche se il prodotto potrebbe essere falso o sconosciuto. L'influencer riceve il pagamento come se fosse un normale compenso per un lavoro pubblicitario. Così, i soldi che prima erano sporchi, ora appaiono come guadagni legittimi e spese di marketing. Le banche e le autorità fiscali non sospettano nulla, perché vedono solo un pagamento per una promozione sui social. Se non ci sono indagini, il trucco funziona.


Il rischio che questi influencer corrono è enorme, ma spesso sottovalutano le conseguenze di fare affari con i cartelli e i risultati sono stati visti.


Questi 'narco influencers' non sono solo pionieri di una nuova forma di criminalità digitale, ma anche simboli di come la cultura narco si sia radicata in ogni aspetto della nostra vita quotidiana. Dai social media alla realtà, la linea tra legale e illegale si sta facendo sempre più sottile. E mentre la guerra dei cartelli continua a colpire il Messico, ora la battaglia si gioca anche online.







Guarda il mio prossimo articolo tra una settimana, dove ti parlerò di Narco Influencers: propaganda.

Fonti per l’articolo:

 
 
 

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